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Una parrocchiale vantiniana da riscoprire

Gargnano (BS)

DATI PROGETTO

UBICAZIONE: Gargnano (BS)

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L’intervento, scelte e riflessioni
Chiesa Parrocchiale di San Martino a Gargnano
La Chiesa Parrocchiale di San Martino nasce da una soluzione progettuale dell'architetto Rodolfo Vantini che nel 1837, stravolgendo l'impostazione classica impostata dall'ingegnere Antonio Lena Perpenti, propone un impianto di forma ellittica, rispettando le preesistenze della zona absidale e del campanile. La chiesa è costituita da un corpo a navata unica sul quale s’innestano due cupole, una in corrispondenza dell'abside e l'altra a coronamento della grande sala ellittica. Gli importanti interventi di restauro sono stati suddivisi in diversi lotti di lavori.

Lucernario centrale
Il primo intervento ha riguardato il rifacimento del rivestimento metallico dell’ex-lucernario zenitale della cupola ovale vantiniana che presentava infiltrazioni d'acqua; l’intervento, propedeutico al restauro delle superfici e delle decorazioni interne, è risultato particolarmente impegnativo perché ha previsto il restauro della "pigna" di coronamento e la sagomatura manuale dei singoli pezzi di rame ad opera di artigiani specializzati. Il ritrovamento di piccole porzioni di vetro nella zona sommitale ha confermato l’originario disegno Vantiniano che prevedeva un occhio zenitale d’illuminazione alla chiesa con parti in vetro per l’ingresso della luce (il vetro è stato tamponato successivamente con assi di legno decorato).

Tinteggiatura della cupola vantiniana
I lavori di tinteggiatura della cupola ellittica sono stati preceduti da indagini storiche e stratigrafiche per determinare storia, composizione e stato di conservazione delle superfici interne. Diversamente dalle pareti della grande navata, che risultavano tinteggiate con prodotti sintetici, la cupola centrale ed i cornicioni presentavano solo uno scialbo preparatorio a base di calce. Il progetto si è sviluppato in diverse fasi d'intervento concordate con la Locale Soprintendenza ed ha previsto lavori di pulizia, sigillatura e consolidamento delle superfici ed una tinteggiatura finale a calce in tonalità chiare, stesa a tinta piena o con velatura a più mani.

Restauro del lucernario ovale centrale alla cupola
Il lucernario ovale posto a sommità della cupola è caratterizzato da una fascia esterna decorata con elementi fitomorfi e composizioni modulari, da una seconda fascia più interna con foglie monocrome e da una zona centrale a struttura lignea, con decorazione floreale e parti in aggetto dorato. L'intervento ha provveduto a consolidare i supporti interessati da fenomeni di dilavamento e a ridefinire i motivi pittorici con tecnica mimetica ad acquarello. Per la parte lignea si è provveduto ad una pulitura chimico-meccanica della pellicola pittorica, al consolidamento, al riempimento delle lacune con inserti in legno ed integrazione delle decorazioni con colori ad acquarello.

Restauro del campanile
L’intervento al campanile ha riguardato il restauro delle superfici esterne, il restauro dell’antico castello campanario in legno con la messa in sicurezza delle scale d’accesso ed il restauro dell’antico orologio.

1- Restauro delle superfici esterne
L’intervento ha interessato tutte le superfici intonacate e gli elementi lapidei che risultavano fortemente degradati. Dopo aver condotto alcune indagini preliminari si è proceduto ad effettuare una serie di operazioni di pulitura, stuccatura, consolidamento delle varie tipologie di superfici, prestando particolare attenzione alla composizione, al colore ed alla finitura della malta da utilizzarsi per le lacune d’intonaco. La stesura finale di uno scialbo di latte di calce e terre ha permesso di uniformare le differenze cromatiche. L'intervento ha previsto la collaborazione con restauratori ed artigiani specializzati nel campo del restauro.

2- Restauro dell’orologio
L’orologio, collocato all’interno del campanile ed ascrivibile all’orologiaio cinquecentesco Paolo Gennari, è costituito da un importante meccanismo in ferro con struttura a gabbia che suonava le ore pur non essendo collegato ad un quadrante esterno. Rimasto inutilizzato per lungo tempo poiché mancante di alcune parti meccaniche, è stato riportato in funzione attraverso un delicato intervento di restauro conservativo del meccanismo, con la ricostruzione di alcuni pezzi mancanti (ruota partitora, zeppe di sostegno) ad opera del celebre orologiaio mantovano Alberto Gorla.
Il recupero di un antico suono

L'antico castello campanario ligneo restaurato

Il campanile settecentesco attiguo alla chiesa parrocchiale, ospita un gruppo campanario di sei campane sostenute da un pregevole castello ligneo. Obiettivo principale del progetto è stata sia la conservazione del bene di notevole pregio storico e culturale, sia il recupero di un’antica tradizione: il lavoro infatti ha consentito ad un gruppo di campanari locali di continuare a suonare le campane ad azionamento manuale secondo il "sistema veronese". In particolare l'intervento ha interessato il restauro del castello ligneo e del solaio della cella campanaria, la manutenzione di ruote, ceppi e campane ed infine la realizzazione di un grigliato ligneo capace di proteggere la cella dalla pioggia battente e di consentire la fuoriuscita del suono delle campane.

Elaborati