Chiesa di S. Giovanni di Musaga

Orientata lungo l'asse Nord-Sud, vi si accede da un piccolo sagrato cintato da un parapetto dal quale si gode una vista privilegiata del lago di Garda. La Chiesa, inserita nell’elenco degli edifici danneggiati dal sisma del novembre 2004, ha quindi potuto usufruire dei finanziamenti ministeriali stanziati per l'emergenza. Dall'analisi preliminare dello stato di dissesto era emerso che l'edificio presentava un quadro fessurativo che si era manifestato in parte prima dell'evento sismico: le scosse del 2014 avevano comportato il generale peggioramento di fenomeni precedentemente attivati. L'analisi storica aveva infatti evidenziato che le trasformazioni ottocentesche del sagrato per la costruzione di fabbricati a confine avevano comportato il parziale sbancamento del terrapieno su cui si erge l'edificio, aggravando la situazione geologica dell'area e generando uno slittamento diagonale delle strutture portanti della chiesa verso la valle ed il lago.

I lavori di miglioramento sismico sono iniziati a maggio 2007 con le opere di consolidamento del piano fondazionale attraverso la realizzazione di una trave di contenimento delle fondazioni ed un drenaggio perimetrale: la trave, che abbraccia il fabbricato su gran parte del perimetro, è collegata ad una palificata tipo "Berlinese" con pali che penetrano nel terreno fino a raggiungere il substrato roccioso. Si è poi proceduto al consolidamento di murature, cornicioni e volte, operando l'ancoraggio degli elementi pericolanti e la sigillatura delle fessurazioni. Si sono conservati gli intonaci cementizi che coprivano le superfici perimetrali esterne, ad eccezione del fronte su strada per il quale si è prevista la sostituzione con nuovo intonaco di calce. Le volte sono state sigillate sia all'estradosso che all'intradosso e sono stati realizzati nuovi tiranti longitudinali a livello del sottotetto e del cornicione. È stato realizzato il consolidamento e la revisione del sistema di copertura con posa di nuovo assito e nuovi tiranti di controventatura all'intradosso delle falde. Si è infine proceduto al restauro delle superfici interne realizzando una tinteggiatura a calce con campiture monocrome che riprendevano le tonalità preesistenti.

Sugli intonaci esterni è stata stesa una boiacca di calce idraulica naturale, corretta con terre e pigmenti al fine di armonizzare le differenti tipologie e riprese realizzate nel tempo: la colorazione e la finitura si è ispirata a quella tipica degli intonaci del borgo, in continuità con l'esistente. Nella piccola chiesa, sebbene non fossero presenti superfici affrescate, numerose sono state le opere di restauro. Particolare cura ha richiesto il restauro della pavimentazione dell'abside realizzata in seminato alla veneziana con ricomposizione dei delicati motivi geometrici attraverso il riposizionamento delle tessere marmoree in corrispondenza delle lesioni e sconnessioni provocate dai movimenti del piano fondazionale.